Subito dopo la conferma della fiducia alla camera è esplosa la manifestazione di contentezza degli esponenti della maggioranza.
La tensione accumulata durante questi giorni si è sciolta in un applauso liberatorio.
Si è assistito a balli improvvisati, ad abbracci e baci (specialmente alla Carfagna), si sono uditi cori da stadio e poi qualcuno, rimasto anonimo, ha aperto un grosso pacco contenente delle bandiere tricolori.
Tutti si sono affrettati a prenderne almeno una ed a sventolarla, molti se le sono posata sulle spalle,tanti, in segno di giubilo se le sono portata alle labbra baciandola ripetutamente.
La Mussolini, tanta per non smentire la sua fama di Vaiassa, è partita di corsa ed è andata a posarla in segno di spregio sulla poltrona vuota di Fini.
E' stata una manifestazione un po' scalcinata e resa poi squallida dal tentativo dei deputati PDL, osservati con disgusto dai loro alleati della Lega, di intonare l'Inno di Mameli.
A rovinare definitivamente la festa è stata la notizia presto diffusa che TUTTE quelle bandiere Tricolori erano quelle usate abitualmente da Bossi per pulirsi il culo.
Questa notizia naturalmente è stata presa male dai Pidiellini ed ha dato origine ad un principio di rissa con i Leghisti che per fortuna è stato subito sedato dall'intervento degli uscieri.
La cosa che ha colpito molti è stata quella che, benchè le bandiere fossero tutt'altro che profumate, nessuno abbia avvertito la puzza di merda che emanavano.
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