Domenica, sul sacro prato di Pontida Bossi, il grande condottiero indeciso a tutto ha dettato a Berlusconi le condizioni della Lega per continuare ad appoggiare il governo.
Le richieste ed i tempi per attuarli sono state scandite in modo perentorio e hanno, come gli yoghurt, scadenze precise.
Due settimane per questo, entro 30 giorni vogliamo quest'altro, entro l'anno tutte devono essere esaudite in modo preciso.
Naturalmente tutto questo non avverà e come in passato Bossi e i suoi complici continueranno a sostare comodi sulle varie poltrone romane, continueranno ad intascare ricche paghe non curandosi del fatto che siano elargite dalla famigerata “Roma Ladrona”
E ancora una volta il popolo leghista che gridava a gran voce “Seccessione, Seccessione!” se lo prenderà nelle natiche e otterrà, come dicono a Bergamo, una cippa di minchia.
Le mie affermazioni sono confortate dal fatto che, dopo nemmeno 48 ore, la Lega ha fatto al Senato una rapida retromarcia al senato con i vari Calderoli, Bossi e soci, i quali hanno assistito impassibili al rigetto di buona parte dei loro roboanti “Ultimatum.” dati in pasto al popolo presente a Pontida.
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