Anche domenica, in forma piuttosto minacciosa, a Venezia, Umberto Bossi ha lanciato, a colpi di slogan la sua sfida al “Potere Romano”
Uno slogan veramente identitario anche se piuttosto frusto è
“Roma Ladrona!”
Bello non tanto ma efficace, al popolo leghista piace sempre.
Non starò ad approfondire quanto, nella presunta fogna romana, i pesci della Lega nuotino a loro agio.
Una persona che ha avuto un ruolo importante nella storia dell'umanità ha detto:
”Chi è senza peccato scagli la prima pietra!”
Credo che la Lega proprio non abbia molto le carte in regola per scagliare sta famosa pietra.
Negli anni bui di tangentopoli sarà bene ricordare che la neonata Lega Nord fu beccata con le mani nella marmellata.
Benchè allora fossero praticamente 4 gatti, nella richiesta di finanziamenti illegali si facevano sentire e riuscivano ad aggiudicarsi una bella fetta di quella torta.
Messo con le spalle al muro dai giudici Umberto Bossi non solo ammise il reato ma pensò bene, per convenienza, di restituire il malloppo.
Già allora la Lega dimostrava di avere nel suo DNA le seguenti caratteristiche:
Dei dirigenti particolarmente”Furbi”. Pronti a gridare “Al ladro” e fare man bassa
Una base costituita da militanti che erano privi di capacità di giudizio e “Bevevano dal culo come gli asini”
Dico questo perchè, invece di prendere i loro capi a calci in culo, organizzarono una colletta per restituire il malloppo che, nel frattempo era “Evaporato”.
Si tenga conto del fatto che la cifra era di parecchie centinaia di milioni delle vecchie lire.
Considerando che si parla dell'inizio degli anni 90, non erano né quisquilie nè pinzillacchere.
Un aspetto tragicomico della faccenda venne dalla “Cerimonia” della consegna dell'assegno ai giudici.
Il Malandrino smascherato Bossi Umberto si fece riprendere dalle telecamere, di fronte al Palazzo di Giustizia, e davanti ai suoi sostenitori, già allora adoranti, rivendicò l'onestà dei leghisti.
Onesti per causa di forza maggiore o restituivi oppure era facile finire ospite di San Vittore.
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