sabato 10 settembre 2011

"La stangata" poesia dolorosa.


"La stangata"
Licenza poetica di Maurizio Maggini
Ecco alfin c’è la stangata,
l’abbiam proprio meritata!
Meglio se giungeva prima,
poiché chiara era la china
 che il paese avea intrapreso
e al ristagno s‘era arreso!
Si è vissuto sopra a quello
ch’era il giusto di livello
 e lo Stato perciò spese
quel che in prestito si prese,
mentre il Pil dello stivale
di dormir dava il segnale.
 Il gran debito pregresso
siamo noi che lì s’è messo
e al ritardo in meridione,
mai s’è dato uno scossone!
 Alle spese della casta,
forse noi dicemmo basta!?
Costa, intralcia, sta seduto,
l’ente pubblico accresciuto.
 Molti i baby pensionati,
troppi i falsi invalidati,
l’ateneo sbagliò binario,
la giustizia è fuori orario.
 Or si chiede gran rigore,
ma pur crescita maggiore,
il che pare sia in contrasto,
col buon senso, se rimasto.
 Riformare è cosa tosta,
tutti hanno una proposta:
io non sono da tagliare
tocca ad altri di pagare!
 La ricetta inver sicura

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