Amilcare Bigazzi, il ladro sorpreso a rubare nella villa di Berlusconi, sottoposto ad un severo interrogatorio ha confessato e ha motivato così il suo gesto:
“Da sempre coltivo una passione compulsiva per le imprese impossibili ed oramai le solite menate tipo scalare l'Everest scalzi, andare a 150 metri di profondità senza bombole, prendere a schiaffi una tigre o baciare in bocca un cobra, non mi davano più nessuna soddisfazione.
Ho valutato attentamente quale potesse essere la vera “Missione Impossibile”e ho deciso che riuscire a rubare a casa di un tipo come Berlusconi era quella più difficile.
Si trattava di rubare a colui che da svariati anni ruba a tutti noi e non è mai stato beccato.
Insomma rubare a lui era come prendergli la corona di re dei ladri, e ne sarebbe uscito deriso.
Non lo nascondo volevo compiere un impresa che vendicasse un po' noi tutti.
Purtroppo ha ragione l'antico proverbio che recita “Non si può riuscire a rubare in casa dei ladri” ha dimostrato tutta la sua validità!”.
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